venerdì 13 settembre 2024

Orgia di Mezzanotte(Surrounded by Zombie Lust)

 


Talvolta accade, in una notte di luna rossa, soprattutto in autunno o nel gelido inverno, che le tombe dei cimiteri si scoperchino e aiutate dalla pioggia scrosciante, tra veli di nebbia spettrale, le mani dei morti affiorino dal terreno come funghi malvagi. 

Corpi decomposti, scheletri nefasti, bocche verminose, si muovono barcollanti in cerca di carne, mosse da un oscuro desiderio, abomini innominabili e blasfemi, offensivi alla natura stessa, varcano i cancelli del camposanto dirigendosi verso le case ove dimorano i vivi.

Fu proprio ciò che accadde quella notte, in cui la donna si risvegliò di soprassalto in seguito alle carezze gelide di oscuri sconosciuti, mani viscide come pezzi di macelleria le scorrevano lungo il corpo, stringendole i seni, insinuandosi tra le sue gambe, penetrando invadenti nelle mutandine e poi nei recessi della sua intimità. Inutili le grida, inutili i singhiozzi e il pianto disperato. Cazzi verdi, in cui brulicavano vermi, erano già all’altezza della sua faccia, come arieti invadenti chiedevano di sfondare il portale della sua bocca serrata umida di lacrime. Le verghe pulsavano, vibranti come molle impazzite, le mani adunche e scheletriche afferravano i suoi capelli costringendola ad avvicinare la bocca a quei turgidi randelli minacciosi, mentre altri strappavano i suoi vestiti e la sua biancheria intima.

Sentì la bocca di uno di loro infilare la grigia lingua decomposta nella sua vulva, allora aprì la bocca cercando di gridare e subito un fallo putrido e viscoso le si infilò nella trachea spingendo con prepotenza. Altri cazzi di zombie la penetrarono, instancabili, lacerando ano e vagina, intanto denti famelici e mani nodose staccavano brandelli sanguinanti della sua carne, mangiandola in un tetro banchetto mentre fiotti scarlatti imbrattavano le lenzuola, le pareti candide ed il di lei corpo nudo.

Presto sangue e materia organica furono un tutt’uno mentre fuori la pioggia scrosciava irruenta. Sazia, la gang di non morti continuò tutta la notte a fottere un cadavere scempiato di cui ormai si vedeva parte di scheletro in alcuni punti. Quando giunse la plumbea alba dalle nebbie angoscianti, il gruppo tornò al cimitero, ricoprendosi di terra come fossero lenzuola nei loro giacigli funerei.

Attenti dunque alle notti di luna rossa, serrate bene porte e finestre quando scroscia la pioggia e imperversa la tempesta d’autunno, poiché la gang dei non morti non è mai stanca dei propri bagordi e carnali voglie.

DavideGiannicolo



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