L’albagia di un gufo
fluttuante nel buio
d’un alba invernale.
Il silenzio
rindonda
sulle ali
del volatile bianco
che dinnanzi ai miei
occhi s’erge.
Athena Noctua
perché t’attardi?
La luce s’appresta
e tu ancora indugi,
forse a favore d’una
caccia propizia.
Preda:
un frammento
dell’anima mia sensibilissima,
che lestamente
hai portato via con
te,
ben stretta tra i
fulgidi artigli.
Mai,
Athena Noctua,
Io scorderò il tuo
volo.
Davide Giannicolo