Sono nato sotto un cielo lacrimante,
grigio come la tristezza che mangia le anime.
Ho subito carpito il freddo,
il ticchettio della pioggia,
monotono e incessante.
La luce scarsa, il morire velocissimo del giorno.
Dormivo con occhi socchiusi e sentivo l'incombere delle tenebre
al di là dei vetri appannati delle fragili finestre.
Il mondo era buio, malevolo, nefasto.
Sono nato a Novembre si, allevato dalle ombre e da una nidiata di scorpioni.
Ho capito subito la profondità delle cose,sensibili sussurri, impercettibili agli altri, ma così nitidi in me.
Così ho imparato a vedere attraverso la pelle degli uomini, a leggere negli occhi tristi, a immedesimarmi e capire.
Io so scrutare le anime altrui, annusarne l'essenza, poiché sono figlio della non luce.
Poi è sorto il sole,
splendido,
e novembre non c'era già più.
Davide Giannicolo
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