Brivido sinuoso di serpe nato nel ventre del peccato: la violenza.
Carne fragile indurita dal corpo a corpo si lega all’acciaio nel sogno della morte.
Coppa di sangue centellinata nottetempo col favore d’una oscura ebbrezza.
E poi il sudore che forgia il corpo come lama, affilando le membra d’un vigore vibrante.
La spada e la carne, tetri fratelli, la carne e la spada privi di orpelli.
Spossatezza di lotta che concilia il sonno, lasciarsi andare a una tenera morte che dura poche ore; per poi risvegliarsi a bramar nuovamente divorati da una maliarda tentazione:
La spada e la carne, tetri fratelli, la carne e la spada privi di orpelli.
Davide Giannicolo
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