La peonia appassisce.
Il muro si scrosta.
Cedono le fondamenta.
Muschio sulle statue d’una antica casa nobiliare.
Il sole ferisce le membra.
Corpi come frutti marcescenti che cadono al suolo.
Sesso all’aperto.
Pesche troppo mature divorate dai vermi.
Vita finita.
Pelle fradicia di sudore.
Rantoli.
Eiaculazione.
Decadenza d’estate.
Villa diroccata.
Ubriachezza all’ombra di un pruno.
Vigne disfatte dagli insetti.
E io.
Ti spio.
Mentre ti chini.
Sognando la pineta
che dà accesso al mare
e il sogno del Mastino
ormai morto.
La peonia appassisce come la mia verga.
Stanca e ributtante.
Nel profumato suicidio
di tutti i sentimenti
quando mi svuoto dentro te.
Davide Giannicolo
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