lunedì 24 marzo 2025

Trauma



Il trauma spadroneggia nel mio inconscio,

banchetta con le scorie della mente.

Cose che avrei potuto fare. Immobili ad aspettarmi in un ghiaccio malefico.

Parole che non ho mai detto, cucite come lepidotteri nella mia bocca ormai priva di fiato.

Paure malamente sopite.

Oltraggi mai lavati col sangue, la cui onta impunita m’addenta le costole.

Ferite lasciate a imputridire senza sanarsi.

Nostalgie consunte dal tempo come vecchie foto.

Sensazioni svanite in un deserto di nulla eterno, irrecuperabili.

Dormo,

ricercando una piccola morte,

poiché la vita m'è avversa.

Ma il trauma s’impadronisce anche del sogno.

È scaltro, si beffa di me, conosce ogni disarmo e colpo di punta.

Come un crossdresser si palesa disgustandomi ogni volta.

Altre volte appare come una baldracca di carne tremolante che scoppia d’opulenza, disfacendosi al mio tocco in un groviglio di vermi che rovina sul piancito della mia corteccia cerebrale.

Si veste di rabbia, rancore, lussuria, malinconia e suicidio itinerante.

Pregno di invisibilità, mai sazio di ricordo incompiuto e fallimento ancor rovente.

Muore e immantinente risorge, non ha voce.

Il trauma, giorno e notte, fustiga i miei neuroni.

Davide Giannicolo



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