Un ex tossicodipendente appena uscito da un istituto per disintossicazioni si ritrova coinvolto in un turbinio di grottesca follia, ha a che fare con transessuali fuori di testa dal revolver facile, una ex pornostar pronta a tutto pur di ritrovare una bobbina d'epoca sottratta al vaticano e contesa tra gruppi di modaioli necrofili, in più il nostro anti eroe, che certo non ha intenzione di salvare nessuno a parte le proprie chiappe, viene braccato da stupratori assassini pronti a tutto pur di farlo fuori, e la cosa peggiore che dopo aver speso migliaia di dollari per disintossicarsi ricomincia a spaccarsi di erba al fine di reggere alla tensione.
Un capolavoro questo dell'ebreo di estrema sinistra Howard Chaykin, che ci mostra in tutti i suoi aspetti la follia americana, l'ambiguità sessuale, la mostruosità disinvolta di chi è pronto a tutto pur di essere qualcuno in questa folle società.
Io l'ho gustato e ho profondamente apprezzato quest'opera dìarte che è subito entrata tra le mie preferite, ho letto che la storia era progettata per essere un film porno, chissà che non venga presa in considerazione adesso, a distanza di dieci anni.
Necromania e puro amore per decadenza e violenza, poesia oscura, lirismo licantropico, monumentali astrattismi sanguinari, danza di catene e rasoi al chiaro di luna, letteratura notturna, solinga, antintellettuale. Questo è il manifesto del porto dei misfatti, e i viandanti che vi entreranno sentiranno gelidi moncherini carezzare il loro volto, o sinuose sirene, il cui bacio sa di prostituzione e antichità.
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