I
Oggi di negro umor mi son svegliato;
Esco di casa, e lunghesso la via
Due demoni cavalcanmi allato
Il mal d’amore e la malinconia.
Vo’ esorcizzarli; e in chiesa appena entrato
Scorgo nell’ombra la fanciulla mia,
Che china sullo spazzo del sagrato,
Mormora preci alla vergin Maria.
La miro, e in cor mi muto, e mi domanda
L’afflitta anima mia s’ella mi vide,
E lacrime per gli occhi il cor mi manda.
Ma mentre ch’io la guardo s’è voltata
E vedo che è un error che mi deride...
Era una vecchia rugosa e sdentata.
II
Co’ miei demoni accanto io son tornato
Muto e triste a rifar la stessa via:
Tutto era mesto, e il sol bianco e velato
Siccome preso da malinconia.
Cavalcanmi i demoni allato
Bestemmiando la vergine Maria,
E un giovincello a una vecchia abbracciato,
Lieto e scherzoso innanzi mi venia.
La vecchierella a un amator sí stolto
Diceva: Io t’amo, o giovine adorato!
E l’abbracciava, e baciavalo in volto.
E mentre tento immaginar chi sia
Quella vecchia che ha il giovine abbracciato
Si volse... ed era la fanciulla mia!
Iginio Ugo Tarchetti 1879
Necromania e puro amore per decadenza e violenza, poesia oscura, lirismo licantropico, monumentali astrattismi sanguinari, danza di catene e rasoi al chiaro di luna, letteratura notturna, solinga, antintellettuale. Questo è il manifesto del porto dei misfatti, e i viandanti che vi entreranno sentiranno gelidi moncherini carezzare il loro volto, o sinuose sirene, il cui bacio sa di prostituzione e antichità.
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